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IL PROGETTO PREMIO INTERNAZIONALE POESIA PREGHIERA

Trattasi di un Progetto internazionale, interculturale, interreligioso e intergenerazionale orientato attraverso il coinvolgimento di molti Paesi del Mondo alla creazione di “un luogo specifico un centro permanente e vivo della cultura spirituale condivisa”.

Un luogo rivolto ai giovani di tutto il mondo è uno degli obbiettivi ulteriori di questo progetto: fare una capitale mondiale della poesia rivolta a Dio che accomuna tutte le religioni dunque sostanza d’incontro e di confronto sulla poesia e sulla spiritualità.

Occasione per un dialogo in quel luogo più comune e meno discutibile che è la preghiera verso Dio, atto condiviso da tutte le confessioni. La poesia, dunque, come momento profetico di armonia e di bellezza. E’ neces-saria allora una forte volontà politica di voler recuperare quei valori centrali che un consumismo accentuato congela, allontanando l’uomo da se stesso e da ogni forma di spiritualità e di riflessione interiore. Si vorrebbe sviluppare l’idea di preghiera confessionale, all’interno di una globalità di modi, per “approcciare” la condi-visione di valori nei momenti di più alto livello etico-sociale.

La poesia come preghiera è uno straordinario patrimonio dell’arte e della poesia Italiana. Nel 33° canto della Divina Commedia, Dante Alighieri fa recitare una celebre preghiera alla Madonna da parte di San Bernardo di Chiaravalle; questa preghiera è oggi in tutti i Breviari e rappresenta il momento più sublime della Poesia e, sia per l’armonia sia per la perfetta sintesi filosofica del pensiero Spirituale, indica un forte atto profetico di grande visione culturale.

“Vergine Madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d’etterno consiglio, tu se’ colei che l’umana natura nobilitasti sì, che ‘l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura.”

La spiritualità fin dall’inizio è il luogo che meglio riassume in se le componenti artistiche, culturali dell’uomo e negli anni recenti è divenuta più che mai il luogo in cui dare spazio ad una volontà irremovibile di integra-zione e inclusione sociale fra le varie culture, etnie.

Le religioni spesso sul piano culturale e morale sono distanti, ma nel momento della preghiera hanno il loro immancabile luogo comune di incontro. Si vuole qui mettere al centro di un grande progetto culturale interna-zionale, interculturale, intergenerazionale ed INTERELIGIOSO il recupero dei valori fondanti la nostra cultura: l’Arte, la Cristianità, quale strumento di tolleranza ecumenica, la poesia, la musica, il patrimonio artistico.

In sintesi gli obiettivi del progetto:

Valorizzare e sostenere le attività creative nel campo della SPIRITUALITA’ intesa come crocevia del fare artistico, in vari linguaggi ed in varie lingue. Nel solco dell’affermazione che “Dei popoli, delle razze e delle genti che non hanno prodotto nulla, nella cultura e nell’arte, oggi non si può sapere con certezza se sono veramente esistiti perché non hanno lasciato testimonianze del loro passaggio, se non forse i loro vuoti scheletri, così è per qualsiasi altra attività umana.”, si vuole creare un luogo della cultura e dell’integrazione multiculturale, proprio alla luce del fatto che è parti-to da un Carmelo, in cui già oggi sono presenti, queste istanze.

COINVOLGERE L’AMBIENTE SOCIO ECONOMICO nella responsabilità di creare cultura, investendo nell’arte ed aiutando soprattutto a dare voce ai Giovani alla loro capacità di immaginare un nuovo domani at-traverso LA CONSAPEVOLEZZA DEL VALORE ECUMENICO DELL’ARTE E DEL POTERE DELLA SPIRITUALITA’.

Sostenere e dare spazio ai Giovani di culture diverse, perché possano davvero generare nuova cultura, at-traverso l’integrazione e la coscienza di ciò che realmente vale, puntando così a far crescere e sviluppare una nuova, moderna visione per cui la capacità di leggere il futuro è l’attenzione verso l’uomo, l’ambiente e l’innovazione, nell’inserimento con la tradizione e le radici.

Portare un messaggio di creatività e pace e raffigurare il “capitale spirituale” di una nuova (e antichissima) forma d’arte la POESIA – PREGHIERA, che oggi più che mai può essere estremamente innovativa ed in sin-tonia con i nuovi bisogni culturali di un ritorno alla spiritualità originaria.

Trattasi di una grande opportunità per Venezia e per il Veneto “terra di relazioni” di incontro tra le grandi re-ligioni monoteistiche di Oriente ed Occidente.

Nota

In un  recente articolo,  Mons. Gianfranco Ravasi riporta: “… A molti lettori è, infatti, nota la mia iniziativa, sulla scia di un invito inserito in un discorso di Benedetto XVI, a costituire uno spazio di dialogo tra credenti e non credenti, ponendolo all’insegna di quell’atrio che nel tempio ebraico di Gerusalemme poteva ammettere anche i pagani, così che voci e sguardi s’incontrassero, pur nella diversità delle identità. Chi è mai il precurso-re medievale di questa intuizione? … È un sorprendente e affascinante personaggio del XIII secolo di Palma di Maiorca, Raimondo Lullo … Sposato con due figli, funzionario del re Giacomo II, cultore di poesia troba-dorica, si converte in seguito a un’apparizione del Crocifisso; si fa pellegrino, si consacra alla studio dell’ara-bo e della filosofia e teologia musulmana accanto a quella cristiana … Ma la sua curiosità e l’ansia di confron-to interculturale e interreligioso erano sbocciate in quell’osservatorio privilegiato ove aveva visto la luce, l’i-sola catalana di Maiorca con le presenze vivaci e non conflittuali delle tre religioni monoteistiche: cristiane-simo, ebraismo e islam.”.












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